#19

di Fabio Furlanetto

 

 

EREDI

 

Devi crescere da solo,

non importa quanto fosse alto tuo padre.

Proverbio irlandese

 

 

Los Angeles, California. Golden Orange Comics.

Al, un uomo di cui nessuno conosce il cognome e, fortunatamente, neanche il nome completo, apre il negozio di fumetti in cui lavora. Leggermente in ritardo rispetto al solito. Non che di solito sia molto puntuale. Ma questa fumetteria è famosa nella zona per essere totalmente imprevedibile.

Tralasciando lo strano caso di una fumetteria del Missouri in cui era entrato uno dei marziani ai tempi dell’invasione, questo è senza dubbio il negozio di fumetti più strano della storia.

Mentre sta ancora per entrare, vede arrivare in lontananza la proprietaria del negozio, Marlo Chandler-Jones, a cui nessuno ha mai fatto notare quanto sia strana esclusivamente a causa di un blando errore di programmazione presente nei cervelli dei maschi della sua specie.

Al suo fianco, una ragazza più giovane (se lo chiedete a Marlo, ha la sua stessa età) con una gonna grigio chiaro ed un maglioncino viola, ed un ragazzo sui vent’anni con una camicia viola e jeans blu strappati. Questi due hanno pelle e capelli verdi, anche se nel caso della ragazza Al non l’ha notato subito.

Sfortunatamente per entrambi, mancano trent’anni alla pubblicazione di “L’influenza dei raggi gamma sul senso estetico” e del suo seguito “Raggi gamma e il colore viola: un caso ?”, del dottor Leonard Samson.

Nonostante trovi la ragazza abbastanza carina, Al non sopporta i due dipendenti di Marlo. Lui non fa altro che leggere fumetti e spiegare a lei le trame, Extreme Werewolf Vampires in particolare. Se non altro, da quando Rick e Capitan Marvel non passano più da quelle parti, li hanno rimpiazzati come attrazione principale.

Dopo averli salutati con un vago cenno della mano, Al spera che almeno questa possa essere una giornata vagamente normale.

 

Lontano dalla Terra. Più precisamente, la Zona Negativa. Possibilmente l’universo parallelo più pericoloso in cui vi possiate trovare. Rick Jones è stato parecchie volte in questo posto, più di quante voglia ricordare. Generalmente, quando si trova qui, possono capitare tre cose.

Primo, può trovarsi davanti Annihilus. Come se uno arrivasse nel nostro universo e si trovasse immediatamente davanti Galactus: sfiga pura.

Secondo, può trovarsi a fluttuare nello strano spazio che c’è qui, dove si respira. L’ultima volta Rick si è messo a fischiettare tutta la discografia di Buddy Holly al contrario, pur di non impazzire per il silenzio assordante dello spazio. Da allora, Rick non sopporta il silenzio. Non che prima fosse molto taciturno.

Terzo, può trovarsi a non fare assolutamente niente mentre un Vell a caso sta rischiando la vita, facendo da telecronista e commentatore sagace a tutta la vicenda.

Questo per far capire quanto sia insolito per Rick Jones trovarsi seduto su un sasso nella Zona Negativa, in mezzo a un deserto dove ci sono 21 gradi, con un bloc notes sulle gambe. E tutto questo per due ore di fila, senza un solo commento di Genis. Silenzio assoluto e totale. Per Rick Jones, l’inferno al cubo.

-Marv ?

Nessuna risposta, neanche un filo di vento.

-Andiamo Marv, lo so che mi stai sentendo. Se non mi parli entro dieci secondi, mi metto a leggere a voce alta quello che ho scritto, e so che sei costretto a sentirmi.

-Se è il testo di una tua canzone, vado subito a schiantarmi sulla cintura degli asteroidi.

-Oooh, finalmente ! Per un po’ ho creduto di essere stato fuso a livello molecolare con Freccia Nera.

-Chi ?

-Lasciamo perdere. Mi rendo conto che rispetto a me non sei mai stato un grande oratore, ma si può sapere che è tutto questo silenzio ? Non spiaccichi due parole dallo scambio !

-Scusa, Rick, è che sono…uh…molto concentrato per il viaggio a Titano.

-Marv, se c’è una cosa che riesci a fare peggio delle battute è mentire. Che c’è ?

-Niente, è solo…è complicato.

-Come vuoi. Ho giusto qui davanti quindici pagine del mio prossimo libro…

-NO ! E’ tutta quella faccenda del Supervisore, ecco, sì. Quello, l’entrata nei Vendicatori, questa chiamata urgente da Mentore…

-E’ da quando siamo tornati dalla fortezza del C-c-caaaa- dannazione al blocco mentale… del Supervisore, che sei fuori fase.

-Condivido le mie molecole con un essere umano in un’altra dimensione, Rick. E’ perfettamente normale che sia fuori fase.

-Ora sono veramente preoccupato, Marv. Quella sembrava quasi una mia battuta.

-Siamo quasi arrivati a Titano. Se non ti va di scambiarti con me, puoi anche stare zitto.

Rick riprende il proprio silenzio. Genis sa che il motivo per cui non ama particolarmente Titano è che gli ricorda la morte del primo Capitan Marvel. Che abbia sottovalutato quella faccenda sul tumore ?

“Preferirei tatuarmi sul braccio tutto Chapter One piuttosto che credere al Capo” pensa “E poi, diciamocelo, è talmente banale che una cosa del genere capiti proprio a Genis che sono portato a escluderlo. Cavolo, lui ha la Coscienza Cosmica… potrebbe anche scoprire qual è l’ingrediente segreto della Coca-Cola, se solo ci si concentrasse… è ridicolo che possa non sapere di avere un tumore. D’altronde… se non fosse un’invenzione… Mentore è un Eterno, dispone di una tecnologia avanzatissima e conosce a memoria il codice genetico di Genis. Al limite posso provare a dare un indizio a Mentore per dirgli cosa cercare… Genis non capirà cosa voglio fare, quando mai pensiamo la stessa cosa noi due !”

Nello stesso momento, in orbita discendente a spirale attorno a Titano, satellite di Saturno…

“Preferirei incidermi sul braccio tutto il libro di Rick piuttosto che credere al Supervisore” pensa Genis-Vell “E poi, a dire la verità, è troppo stupido che una cosa del genere capiti proprio a me, lo escluderei. Dannazione, io ho la Coscienza Cosmica… potrei anche scoprire cos’è quel Chapter One che Rick ha citato ieri, se solo mi ci concentrassi… è ridicolo che possa non avvertire il tumore di cui parlavano il Capo e l’apparizione di mio padre. D’altrone… se non fosse un’invenzione… Mentore conosce a memoria il mio DNA. Potrei dargli un indizio per dirgli cosa cercare… Rick non capirà, quando mai pensiamo la stessa cosa noi due !”

Poi, quando entrambi vedono spalancarsi l’entrata segreta che porta nel sottosuolo di Titano, alzano mentalmente le spalle.

“Naaah… ci ho pensato troppo. E’ solo uno stupido piano del Capo !” pensano entrambi.

 

Lontanissimo dalla Terra. Senza esagerazione.

Ad un attento osservatore, è molto chiaro che cosa ci sia in comune tra le molte razze dell’universo. Possono essere in disaccordo su qualunque argomento, possono attribuire i valori più disparati ad una cosa di poco conto, le loro definizioni del senso della vita possono essere agli antipodi… ma nessuna, nessuna razza dell’universo conosciuto considera una bella situazione l’essere circondati da diciotto navi nemiche grandi cinquanta volte il vostro mezzo. Controllate.

Sicuramente, per i figli del defunto Colonnello Yon-Rogg e una parte di quanto resta del Corpo Accusatorio Kree (le suddette diciotto navi), tutto questo corrisponde alla sacrosanta verità.

-F-facciamo ancora in tempo a scappare ? – domanda Una-Rogg al fratello Zey.

-No, e comunque siamo circondati.

-Che armi abbiamo a bordo ?

-In confronto alle loro, petardi.

-Non resta che una sola cosa da fare, sorella…

-Certo. In quanto figli della più grande mente militare della storie Kree, non ci resta che una soluzione.

Due mani sfiorano il pannello di controllo, per mandare una comunicazione su tutte le bande disponibili.

-Ci arrendiamo – comunicano all’unisono, evitando di premere il pulsante desiderato perché fermati da un suono del tutto inaspettato. Una risata.

Ti-Vell, precedentemente conosciuto come Ti-Mell, loro attuale autoproclamatosi capitano, sta ridendo a crepapelle. Le braccia sono ancora composte di energia, e quando si sfiorano rilasciano scintille che tornano immediatamente a far parte degli arti.

-Che c’è di così divertente !?

-Rogan !

I fratelli si guardano negli occhi ed alzano le spalle. Stanno per chiedere spiegazioni, quando notano il ghigno sul volto del loro capitano. Le braccia ridiventano carne e sangue, e reprimendo un’altra risata il Predatore apre una comunicazione.

-Ehi ! Chi si rivede, eh ?

*Ma chi parla ? Possibile che mi vengano passate chiamate del genere !? – gracchia il comunicatore.

-Sono io, Ti ! Andiamo, possibile che tuo padre non ti abbia parlato di me ?

*Conosco almeno una dozzina di Ti !!! Come osi usare questo tono confidenziale con-

-Sono il Predatore.

*…

-Allora, vuoi deciderti a portare le tue chiappe blu a bordo ?

-Capitano, stanno caricando le armi ! – urla Zey preoccupato, come è sempre quando si trova davanti qualcuno che non può zittire a pugni.

Diciotto scariche colpiscono in pieno gli scudi della nave, che si deformano sotto la tremenda pressione esercitata. La gravità artificiale non è sufficiente a garantire un volo sicuro in queste circostanze, così i tre passeggeri si ritrovano distesi sul pavimento prima ancora di essersene accorti.

Quando Zey si sta faticosamente rimettendo in piedi, si trova una luce accecante proprio in mezzo agli occhi. E’ soltanto il dito indice di Ti-Vell, ma interamente tramutato in energia, più che sufficiente a spargere sulle pareti il poco cervello di Zey.

-Prima regola sulla mia nave: nessuno mi chiama “Capitano”, sono stato chiaro !?

*Ti-Mell, noto come “Il Predatore” ! Sei stato condannato in contumacia a settecentomilaquindici condanne a morte per i seguenti capi d’accusa: danni a beni mobili e immobili per un valore di tredicimilacinquecento miliardi di crediti, tra cui cinque corazzate dell’Impero e l’approvvigionamento di quattordici colonie; furto di materiale bellico per l’ammontare di sei miliardi di crediti; infrazione dei codici di transazione commerciale con le colonie esterne, secondo l’articolo 1194 comma 74 bis; novantasette omicidi, cinquantadue lesioni a pubblico ufficiale, ed il mancato pagamento di quindici anni di tasse. Ultimo desiderio ?

-Sì. Puoi mettermelo per iscritto, che non riesco mai a ricordare tutta la mia fedina penale ?

-SIAMO MORTI ! – urlano Una e Zey, abbracciandosi l’un l’altra quando vedono tutte le armi nemiche attivarsi in contemporanea.

Ti-Vell si concede un mezzo sorriso mentre si toglie la giacca militare e la lascia cadere a terra.

-Okay, ora basta giocare.

 

Titano. Un posto generalmente tranquillo. Se solo non avesse la particolarità di aver dato i natali ad un certo adoratore della morte e se non si ostinasse ad avere a che fare con super-eroi terrestri e politica interstellare ogni due settimane…

Per Genis, questo posto è semplicemente “casa”. Certo, sa di avere nato in una provetta nei sotterranei, di averci passato al massimo un mese prima di trasferirsi altrove, e che tutti i ricordi che ha in merito sono artificiali. Però, che sia vero o meno, per lui questo è il posto dove è cresciuto.

A giudicare dal timbro di voce di Mentore deve trattarsi di una faccenda importante, per cui non si ferma a parlare con nessuno e vola direttamente dove la Coscienza Cosmica gli indica – la posizione di Mentore, alla banca dati centrale di ISAAC.

Nota: per chi non gli avesse mai parlato, Mentore di Titano possiede solo due toni di voce: quello da catastrofe cosmica e quello da calma assoluta. Non c’è via di mezzo, quindi se vi capitasse di sentirlo parlare con un misto di queste due voci iniziate a preoccuparvi.

-Genis… - saluta pacatamente con tono “calma assoluta”, senza distogliere lo sguardo dalle complesse sequenze di DNA che scorrono sugli schermi. Ad un osservatore poco attento, comunque, sembrerebbero una serie infinita di linee alla rinfusa.

-Quanto tempo, eh Mentore ? Non ci si vede da almeno due catastrofi planetarie !

-Ehm…

-Bentornato, Rick. Dall’esitazione di Genis immagino tu abbia appena fatto un’osservazione sagace sul nostro incontro.

-Ti ha salutato anche lui, Mentore…vero, Rick ?

-Sai, ogni volta che lo vedo mi chiedo perché non si tinge i capelli…

-Hm. Come no. Perdona la mia franchezza, ma mi attendono importanti questioni di politica interstellare e non voglio che la traccia sia troppo flebile per te, quindi arriverò al punto cruciale. Hai un fratello.

-…

-

-Credevo di dover attendere che mio figlio maggiore avesse distrutto l’universo per vedere voi due senza parole.

-Un…fratello, Mentore ?

-In effetti sotto quei capelli biondi il buon vecchi Marv poteva anche nascondere un paio di corna. Non pensavo che Elysius-

-Zitto, Rick !!!

-Oserei dire che era ora che tu glielo dicessi, Genis. Prima che tu me lo chieda…sì, ne sono sicuro. Vedi questi schemi genetici ?

-A me sembrano solo una serie infinita di linee alla rinfusa.

-E’ la comparazione del DNA di tuo padre con quello di tuo fratello…non c’è dubbio.

-E…chi sarebbe questo…

-Conosci quest’uomo, Genis ?

L’immagine sullo schermo è inconfondibile; soprattutto perché accanto all’immagine di Ti-Vell c’è il manifesto della sua taglia emanata dall’Impero Kree.

-Il Predatore…sarebbe mio fratello !?

-Fratellastro, per la precisione… i suoi geni sono interamente Kree. Dunque vi conoscete ?

-L’ho incontrato qualche tempo fa.

-Dì piuttosto che ti ha preso a calci nel sedere per tutto il Sistema Solare.

-Ma che ci faceva qui ?

-A causa di un…errore di programmazione…di ISAAC, ha ottenuto una nave e tutte le informazioni sulla vita del padre, codice genetico compreso. Solo qui ha scoperto di essere figlio di Mar-Vell…anche se nemmeno io capisco bene da dove arrivi, le informazioni su di lui sono molto frammentarie.

-Dov’è adesso !?

-Ho fatto molte indagini durante il tuo viaggio. Secondo le ultime informazioni è stato nel sistema solare di Arein.

-Lo conosco. Posso arrivarci in un paio d’ore.

-A quest’ora se ne sarà già andato. Non so se la tua Coscienza Cosmica può seguire una pista così lunga dopo troppe ore, quindi ho pensato che preferissi non perdere altro tempo.

-Hai fatto bene, Mentore. Partirò immediatamente, se non ci sono altre-

-Ahem !

-Che c’è, Rick ?

-Uh, senti…dato, uh, che a Los Angeles c’era…uh…sai com’è, quell’influenza…uh…pensavo…uh, visto che sei un alieno e tutto il resto…non è che, uh, potresti chiedergli…

-Ti sembrerà una domanda strana, Mentore…

-Da parte di un figlio artificiale che sta per inseguire un figlio illegittimo dello stesso padre ? Non credo proprio.

-Potresti dirmi il mio stato di salute ?

-In effetti mi sembra che tu abbia dormito troppo poco, ma a parte questo sei in ottima forma.

-Con una sola occhiata, wow…potrebbe essere l’unico chirurgo non plastico di Los Angeles ad essere ricco.

-Grazie, Mentore… non farò perdere altro tempo né a te né a me stesso.

Senza neanche il tempo di un saluto, Genis vola fuori dalla stanza, lasciando Mentore con ancora qualche dubbio. Spegne gli schermi e, con le mani dietro la schiena e uno sguardo meditabondo, riflette.

-Hhhmm. Un altro Vell. A volte, la vita è più pazzesca dei programmi terrestri che guardava Eros.

 

Lontanissimo dalla terra, così lontano che non conviene neanche soffermarsi su quanto siamo dannatamente lontani.

Per quanto malandata, una nave da guerra dell’Impero Kree rimane una nave da guerra dell’Impero Kree, trascurando il fatto che non c’è più nessun Impero ufficiale. A volte può non sembrare, ma ai tempi d’oro i Kree erano famosi per la propria strategia militare. Una delle più utili consiste nel circondare l’avversario posizionando le proprie navi come una sfera centrata sul nemico. Bella scoperta, si può pensare, nessun militare Kree si è mai lamentato: ha sempre funzionato.

Così si può spiegare perché, quando una delle diciotto navi esplode da un momento all’altro senza una spiegazione apparente, le altre diciassette restino ferme e non si sbrighino a friggere la minuscola nave che accerchiano: i soldati sono troppo occupati a guardare a bocca aperta.

Alla distruzione della seconda nave, posizionata di fianco alla precedente, la sorpresa lascia spazio alla determinazione, e tutti sono pronti a sparare. Poi, però, esplode una nave dall’altra parte dello schieramento, e inizia a serpeggiare il sospetto che si possa morire prima di fare fuoco.

Quando la quota di navi esplose sale a sette, tutte in ordine sparso, è chiaro che conviene sparare prima che non sia rimasto più nessuno. Così, a venticinque secondi dall’esplosione della prima nave, le restanti undici fanno fuoco… mancando il bersaglio. Zey-Rogg sarà anche uno scimmione con un cervello grande quanto una noce, ma non è neanche del tutto deficiente.

Quando esplode la decima nave, in molti decidono di rischiare di essere degradati piuttosto che morire in un’esplosione. Purtroppo, le loro navi potranno anche essere in grado di viaggiare nell’universo in un batter d’occhio, ma le loro mani sono più lente di un essere che si muove alla velocità della luce.

Ovviamente, dalla nave rubata dai figli di Yon-Rogg non si può apprezzare la sottile strategia di Ti; i due ricercati vedono solo diciassette navi esplodere l’una dopo l’altra in ordine casuale, e più che per le vite dei soldati sono preoccupati per l’eventualità di essere colpiti.

A bordo della nave più grande è quasi panico, a dimostrazione di come sia caduta in basso la qualità dell’addestramento delle truppe. Certo, molto dipende anche dalla quasi totale incompetenza del loro comandante.

Un raggio di radiazioni ad alta energia attraversa da parte a parte tutti i sistemi principali della nave, distruggendo tutto quello che può essere usato come arma o sistema di fuga, lasciando intatto solo quello che serve per non far esplodere anche questa nave.

Quando l’opera è compiuta, a poco più di un minuto dalla distruzione della prima nave, l’Accusatore a capo di questa piccola flotta si vede comparire davanti un Kree dalla pelle rosa, che sembra formarsi atomo per atomo davanti ai suoi occhi.

-Niente da dichiarare, Rogan ?

-S-s-sei in arresto… - risponde timidamente il magro Kree dalla pelle blu, puntando la sua Arma Universale contro il pirata di frontiera.

-Eheh. Hai decisamente più umorismo di tuo padre…e a quanto mi hanno detto, più di tuo fratello. Peccato sia l’unica cosa in cui sei migliore.

I complicati meccanismi dell’arma a forma di martello rilasciano una scarica energetica contro il petto di Ti…ma invece di colpire un corpo umanoide, l’energia attraversa solo la massa equivalente trasformata in raggi cosmici, per poi proseguire la propria corsa fino al muro più vicino.

-Con tutta la fatica che avevo fatto a non distruggerla…

Già danneggiata dai colpi di Ti, la plancia viene invasa dal vuoto nello spazio tramite il buco aperto dall’Arma Universale. La differenza di pressione è sufficiente a scaraventare fuori bordo tutti i soldati presenti, e anche Rogan viene sbilanciato. Ti lo afferra per l’armatura e, mantenendo metà della propria massa ancora solida e tramutando il resto in energia elettro-organica, vola fuori dalla nave.

Sull’altra nave, Una e Zey stanno solo pensando a come uscire dalla mira del nemico, ignari del fatto che non hanno più niente di funzionante con cui sparare. Una è sorpresa di notare la spia luminosa che segnala l’apertura del portello stagno, ma non è niente rispetto a quando vede Ti entrare nella stanza trascinandosi dietro un Accusatore mingherlino ed annunciando:

-Una, Zey… vi presento Rogan l’Accusatore, fratello minore del ben più famoso Ronan… e nuovo membro della nostra ciurma.

 

Golden Orange Comics. Sembra che il desiderio di Al sia stato esaudito: non c’è mai stato un giorno così tranquillo in quella fumetteria fin dal giorno dell’apertura.

Quando è ora di chiudere inizia a comprendere il motivo di questa tranquillità: Marlo è tornata a casa presto e i due nuovi dipendenti sono scomparsi da quasi mezz’ora. E’ sicuro di averli visti andare al piano di sopra… il capo non c’è, i clienti scarseggiano, lui cerca sempre di evitare il ragazzo (effetto collaterale del fatto che può lanciare scariche di energia) e, soprattutto, quei due hanno continuato a tubare per tutto il giorno.

I vari fattori si sommano nella mente di Al, escogitando un innocuo metodo per movimentare la giornata, sale la rampa di scale il più silenziosamente possibile. Invece di trovare i due pelleverde in atteggiamenti piccanti come si aspettava… Al ha decisamente letto troppi fumetti ultimamente… quando apre la porta dello studio vede una enorme testa di luce verde che parla con i due ragazzi, rigidamente sull’attenti e con lo sguardo vacuo. Fa in tempo solo a sentire poche parole e a notare la luce lampeggiante sui piccoli bracciali metallici che indossano i due…

*Fate più in fretta che potete, per qualche ragione è difficile impartire ordini mentali a quella… Bene bene, cosa abbiamo qui ? Un curioso, sembrerebbe.

Al osserva pietrificato la grossa testa di luce che si ruota verso di lui, e chissà perché solo ora nota che il cranio è incredibilmente deformato.

*Dimenticherai di essere venuto in questa stanza e non ricorderai niente di ciò che hai appena visto e sentito, d’accordo ?

-S-sì, padrone.

*Così mi piace. Oh, e un’altra cosa… d’ora in avanti insisterai perché ti si chiami con il tuo nome completo, Alice.

-Con piacere, padrone.

*Quando esci chiudi la porta, e già che ci sei tienimi da parte quella raccolta autografata di Watchmen.

Al esce e chiude la porta, iniziando a chiedersi dove possano essere finiti i ragazzi.

*E’ bello essere il Capo. Dov’ero rimasto ?

 

Lontanissimo dalla Terra, eccetera eccetera.

-Come sarebbe a dire “nuovo membro” !?

-E’ un Accusatore !

-Sei pazzo, Ti !

-Su questo si può anche discutere – risponde Ti lasciando Rogan e recuperando la giacca – Sul fatto che venga anche lui, no.

-V-v-i dichiaro in-in arresto in nome della S-suprema Int-

I tre ricercati lo guardano con uno sguardo poco rassicurante e, abbastanza stranamente per un Kree, Rogan capisce che è meglio stare zitto.

-Cerca di non esagerare adesso, Rogan – risponde Ti tornando ad occuparsi della giacca da indossare – La mia riconoscenza non arriva fino a quel punto.

-Quale riconoscenza ? Cos’hai a che fare con questo Accusatore ?

-Abbiamo tutti a che fare con quest’uomo, Una. Bizzarro, eh ? Sembra che qualcuno di noi attragga coincidenze strane. Siamo tutti eredi di grandi tradizioni familiari, ma nessuno è riuscito a uscire dall’ombra del padre. Tranne me, che ho saputo di mio padre da pochi giorni.

-Tutto questo che c’entra con Rogan ?

-Tu hai avuto una relazione con suo fratello Ronan, Una, a quanto ho sentito…a volte i pirati sono più pettegoli dei Badoon… mentre io sono il figlio illegittimo dell’uomo che ha ucciso vostro padre. Che coincidenza ritrovarci tutti quanti sulla stessa nave, non trovate ? Per chi crede alle coincidenze, cioè.

-Tu sei figlio di CHI !? – domanda Zey.

-Ma siete scemi !? Ve l’ho detto prima !!!

-Non avevo capito che eri uno di quei Vell… - rimugina Zey grattandosi la testa.

-Chiunque fosse tuo padre, non c’è nessuna coincidenza in questa storia vero ?

-A dire la verità ce ne sono parecchie, Una. Ma appena ho riconosciuto la voce di Rogan, ho capito che c’è un certo disegno attorno a tutto questo… e mi sono convinto ancora di più di dover tornare a Zor-kar-ee.

Rogan digrigna i denti nel sentire il nome di quel luogo, e Ti se ne accorge. Non che sia significativo, se ne è accorto persino Zey che sta ancora cercando di capire chi sia Rogan.

-Oh, lo conosci ? Sospettavo che tuo padre te ne avesse parlato. Sempre premuroso il vecchiaccio, vero ? Scommetto che ha versato fiumi di crediti per farti fare carriera anche se sei un incapace, e che ha insabbiato tutto quello che è successo tra me e lui.

-Perché, cos’è successo tra voi ?

-Non lo sapete ? Il padre di questa caricatura di soldato e del più grande Accusatore degli ultimi secoli è stato espulso dall’esercito per aver aiutato il più pericoloso dei pirati di frontiera…il sottoscritto.

-“Aiutare” come ?

-Non lo sapete ? E’ grazie a suo padre se ho il mio potere. Credete ancora alle coincidenze, adesso ?

 

Zona Negativa, l’universo parallelo composto blah blah blah.

Rick Jones è ancora seduto su di una roccia nel deserto, cercando di ricordare tutti i particolari salienti delle avventure con il Pantheon da inserire nel libro, pentendosi di non avere qualche foto di Delphi perché aiuterebbe senz’altro le vendite.

Marv non ha detto una parola da quando ha lasciato Titano, e ha chiuso la comunicazione mentale.

“Mi chiedo cosa significherà per lui la scoperta di un altro figlio di Mar-Vell, nientemeno che un pirata spaziale (strano che un super-eroe abbia dei figli super-criminali…beh, escludendo quel tizio…e quell’altro…come si chiamava ?). Poteva andargli peggio, comunque… una pazza invasata poteva dire di essere sua madre ed uccidere la sua ragazza con un attizzatoio. Anche se Genis non ha una ragazza…meglio non farglielo notare, se voglio insistere sul fatto che gli è andata bene”.

Sta ancora pensando per evitare di continuare a scrivere, quando sente un rumore a cui non era preparato. Passi. A centinaia.

Viene da pensare che in un deserto sia difficile essere sorpresi alle spalle da una cinquantina di umanoidi simili a lucertole, ma se pensate che questo sia strano, evidentemente non siete Rick Jones.

-¥ξΘ≈≡¶¿ǿə ! – urla uno di loro, e Rick si pente di aver sempre trovato ridicoli gli apparecchi di Rom, in particolare il traduttore universale.

 

CONTINUA

 

 

Nel prossimo numero:

Dove si sta dirigendo Ti e perché ? Cosa succederà quando i due fratelli Vell si incontreranno ?Qual è il piano del Capo ? Chi sono gli alieni della Zona Negativa e perché c’è voluto così tanto per incontrarli ?Fate troppe domande.

 

 

Note

Continua la lunga trama parallela di Ti-Vell, con l’aggiunta di un nuovo membro… a scanso di equivoci, Rogan è completamente inventato da me, e per sapere il legame della sua famiglia con Ti non vi resta che leggere i prossimi numeri o pensarci voi ad inventarle.

Dopo il numero scorso, in cui non c’è stata la voglia per parlare del Capo, si accenna nuovamente al suo piano per evitare che ve ne dimentichiate.

Sempre a scanso di equivoci, non c’è stato nessun cambiamento d’idea per la faccenda del tumore (solo Zey ci poteva cascare !), ma se pensate che la faccenda debba ancora concludersi… su quello avete ancora ragione, per ora almeno.