#22

di Fabio Furlanetto

 

 

Un sottile filo rosso

 

 

-Il nulla.

La voce è calma e rilassata, meno acuta di quanto non fosse prima. Gli occhi di entrambi gli uomini sono chiusi, ed entrambi sono seduti a terra.

-Riesci a sentirlo ? Tra le molecole del tuo corpo. Tra gli atomi del tuo corpo. Tra i nuclei e gli elettroni di ogni atomo del tuo corpo…il nulla.

-Sì, lo sento. Sembra di sentire una conversazione tra i membri del mio equipaggio, ma lo sento.

Le labbra dell’uomo bianco si muovono in un piccolo sorriso, e quelle dell’uomo blu in una piccola smorfia.

-Ora che lo senti… riempilo. Ogni atomo, ogni particella subatomica è un piccolo sole che aspetta solo di bruciare. Bruciare. Bruciare.

I due uomini sembrano esplodere, ma non c’è rumore. Solo della luce in forma umanoide, che illumina la notte di un piccolo pianeta sperduto.

-Il primo livello – dice l’uomo blu – La forza della mente. Noi ci siamo mossi nel vuoto; ci siamo espansi, ma siamo sempre noi. Non perdere il contatto con te stesso, o svanirai; non aver paura, o resterai materia.

-Dobbiamo fare tutto questo stupido rituale ? So arrivare al terzo stadio in un picosecondo

-Ora – lo interrompe con poca pazienza il maestro – noi muoveremo il nulla. Perché un viaggio non si interrompe con il primo passo. Muoviti attorno al nulla… ascolta ciò che è intorno a te e imitalo…muoviti attorno al nulla…

Le due masse di luce cambiano luminosità, colore, intensità, e mille altre caratteristiche meno evidenti.

-Il secondo livello – dice l’uomo blu – Il dominio della mente sulla materia. Noi controlliamo ciò che è intorno al vuoto; lo abbiamo mosso, ma esso è sempre con noi. Non avere fretta, o sarai solo luce; non pensare al vuoto, o ti inghiottirà.

-Potevamo saltare tutto questo senza grossi problemi, lo sai vero ?

-Ora, il nulla ci verrà incontro. Perché un viaggio non si interrompe quando si intravede la sua lunghezza. Non importa quanto sia vasto il nulla dentro di noi, non perderemo mai la strada verso noi stessi. L’elettrone non perde il nucleo, e i tuoi atomi non si perderanno tra di loro. Ricorda chi sei tu e chi è il nulla. Tu non sei il nulla, il nulla non è te, vi evitate ma non potete separarvi. Ascolta il nulla. Ascolta il tutto. Ascolta.

Le due forme luminose si separano a metà, si ricompongono, si allargano e si restringono, esplodono in mille direzioni e tornano insieme.

-Il terzo livello – dice l’uomo blu – La molteplicità delle cose. Tu sei l’energia e l’energia attraversa il nulla; noi ci muoviamo, ma siamo sempre fermi per noi stessi. Dal calore alla gravità al movimento, tutto è energia e noi siamo il tutto. Non bruciare troppo o ti esaurirai; non dimenticare chi sei o tornerai indietro.

-Abbiamo finito ? – domanda spazientato l’uomo bianco, anche se ora è energia.

-Sì, per adesso sì.

Ti-Vell e Kezaaka riaprono gli occhi e si guardano l’un l’altro.

-E’ stata una colossale perdita di tempo. So già fare tutto questo; voglio andare oltre.

-Non c’è un oltre se non lo vuoi guardare.

-Eeeh !?

-Dipende da ciò che vuoi essere. Se per te il Wa-kaar-e è solo un trucchetto per diventare potente, congratulazioni, sei già al massimo stadio.

-Beh, grazie tante, allora. Potevi dirlo subito, e non sarei neanche tornato a cercarti.

-Ci sono altri due stadi, ovviamente – Kezaaka solleva due dita, trasformandole in energia – Ma servono altri motivi.

Ti sta per fare un commento sulla cosa, ma viene zittito dalla trasformazione del secondo dito di Kezaaka in un’altra forma di energia.

-Come…credevo si potesse usare una sola energia alla volta…

-Niente motivazioni, niente energia – gracchia Kezaaka, con un sorrisetto che non utilizzava da settecentocinquantamila anni, e tutte e dieci le dita delle mani trasformate in altrettanti tipi di energia.

 

Il sole non la vuole smettere di tramontare, e Rick Jones si asciuga il sudore sulla fronte. E’ stato su molti mondi alieni, ma quelli desertici sono i peggiori. Riparandosi all’ombra di una strana pianta violacea, guarda cosa ha scritto:

“La Zona Negativa. Un luogo come tanti altri, anche se le vostre molecole sono composte di antimateria. Benvenuti sul pianeta…ecco in realtà il pianeta non ha veramente un nome, è solo un piccolo pianeta sabbioso che orbita ad una piccola stella in una piccola galassia. Tutto molto normale, pur considerando che lo spazio in cui si muove tutto questo è cosparso di aria. Il che, secondo gli scienziati terrestri, è impossibile.

In realtà, c’è una spiegazione. Lo spazio può essere pieno d’aria se l’attrito è praticamente nullo. Questo, secondo alcune culture che iniziano ora a viaggiare nello spazio, è impossibile. Ovviamente c’è una spiegazione anche a questo. L’attrito è nullo solo nello spazio planetario; nelle altre situazioni, l’ambiente è del tutto simile a quello della nostra dimensione. Anche questo, secondo le più avanzate culture stellari che ho incontrato, è impossibile.

In ogni caso, la cosa non dovrebbe creare problemi ai visitatori, visto che le leggi della fisica cambiano a seconda del luogo in cui ci si trova, quindi non ci si deve meravigliare troppo. Anche perché tutte le culture del nostro universo probabilmente affermano che questo è impossibile.

In sostanza, se l’impossibile per voi non è un problema, potete venire a visitare il pianeta…come si chiama”

Prima che possa continuare a rileggere le proprie avventure su questo pianeta, Rick viene interrotto dall’ombra di una delle lucertole umanoidi che compongono la popolazione locale. Quando alza lo sguardo, però, ce ne sono tre.

-Oh, salve – è tutto quello che riesce a dire. Scriverà qualcosa di meglio sul resoconto.

-Noi siamo i Syeki – risponde uno degli alieni.

-Ah. Ehm…okay.

-Capito ?

-Sì, certo. Syeki. Bel nome.

-No. Non Syeki. S-y-e-k-i. Noi siamo i Syeki.

-Va bene. E…questo dovrebbe dirmi qualcosa ?

-No. Pensavamo solo che non potesse interessarti.

-Ah…

-Noi siamo i Syeki – dice un altro dei tre.

-Ho capito.

-Non ti interessa ?

-No no, mi interessa. Gran bel nome, davvero. C’è qualche altro significato ? Syeki vuol dire qualcosa ?

-Solo “Syeki”.

-Capisco. Sentite…prima di me…era mai passato nessuno ? Qualcuno di diverso da voi ?

-Tu.

-Io ero già passato di qui ?

-No. Non tu…quell’altro.

-Quell’altro chi !?

-Tu.

-Non ci sto capendo niente… vi preferivo quando parlavate la vostra lingua.

-Ma è la tua lingua, visto che non lo è. Noi siamo i Syeki.

-Lo hai già detto.

-Comunque noi siamo i Syeki.

Rick chiude il bloc notes, iniziando a pensare a quanto sarà lunga questa giornata e a cosa potrebbe fare a Genis per averlo lasciato da solo con questa gente…

 

A poche centinaia di migliaia di anni-luce dalla Grande Nube di Magellano. A bordo di una nave senza porte e senza punti di osservazione, dove il viaggio sembra lunghissimo.

Genis ha lasciato per un attimo Tehnek a concentrarsi sulla rotta da seguire, per attivare la Coscienza Cosmica ed analizzarsi un’altra volta. Sente il suo stesso cuore. Non c’è un tumore. Adesso ne è sicuro. Allora perché, finora, non era stato in grado di capirlo ? Perché non riusciva a guardare nel punto giusto ?

Le domande devono essere rimandate, perché il suo compagno di viaggio è già di ritorno dalle sue peregrinazioni mentali.

-Allora…cos’è questa storia del nuovo governo che non funziona ? Chi sarebbe questo traditore ? E soprattutto…cosa c’entro io, Tehnek ?

-Immagino sapessi che saremmo arrivati a questo momento, prima o poi- per la prima volta, sul volto del guerriero Eterno si dipinge un’espressione di tristezza – Molto bene. E’ una storia che inizia molto, molto tempo fa… in una galassia molto, molto lontana dalla… non ci trovo niente da ridere, Prescelto.

Perfetto contraltare di Tehnek, Genis sta infatti trattenendo a stento una sonora risata. Riesce in qualche modo a ricomporsi, ma non a smettere di sorridere.

-Sì, sì, scusa…devo aver frequentato troppo Rick. Continua.

-Inizia più di un milione di anni fa, ed è la storia di due fratelli.

Genis smette immediatamente di sorridere.

-I due fratelli si chiamavano Goshnaara e Shireeka, ed erano gli Eterni Kree più straordinari di tutta la storia passata e futura. Anche rispetto a degli dei in carne ed ossa, erano dei giganti. Possedevano un intelletto titanico, un corpo indistruttibile, una disciplina mentale infrangibile e tutte le qualità dei grandi Eterni, al massimo grado. I nostri filosofi più illustri hanno dimostrato chiaramente che gli Eterni Kree sono già all’apice dell’evoluzione, e che quindi non è possibile andare oltre, essendo già arrivati alla perfezione; tuttavia, si può tranquillamente affermare che i due fratelli fossero un po’ più che perfetti.

-Considerato che, se ricordo bene, Goshnaara è tuo padre, posso capire da chi hai ereditato la modestia.

Ignorando il commento di Genis, l’Eterno continua.

-Tuttavia, anche se la perfezione era loro diritto di nascita e non c’era assolutamente alcun modo per capire chi fosse il più capace in qualsiasi campo… dato che entrambi erano così al di sopra di ogni definizione possibile… in quanto a carattere, i due fratelli non potevano essere più diversi. Goshnaara era il tradizionalista, intento a portare avanti la Gloriosa Tradizione degli Eterni Kree. Shireeka invece era il fratello irresponsabile, pronto a sputare su ogni cosa fosse lontanamente sacra per il nostro popolo. Goshnaara ebbe dozzine e dozzine di figli, dando il massimo per ognuno di loro; Shireeka mise per sbaglio incinta la prima Eterna che trovò…almeno a suo dire…e si disinteressò completamente al figlio, fin da subito. E mentre Goshnaara metteva il suo potere a disposizione di tutti gli Eterni, Shireeka lo usava per rendersi importante e spaventare i Kree più deboli di cuore. In tutto il pianeta originale, i due fratelli furono così presto identificati come l’eroe della tradizione e il traditore della propria gente.

-Questa storia mi ricorda tremendamente qualcuno che conosco… - farfuglia Genis, ignorato da Tehnek che sembra quasi citare un testo sacro.

-Tutto cambiò quando i Celestiali vennero per distruggere il pianeta che ci eravamo scelti. Non ricordo nemmeno cosa ti raccontammo in merito, sinceramente… non ha più importanza, perché ora ti dirò la verità. La verità è che i nostri Dei dello Spazio ci distrussero con meno di un cenno della mano senza che noi potessimo dire, fare o pensare a niente. Anche se una minima parte di noi sopravvisse e ripopolò un nuovo pianeta… eravamo distrutti nello spirito. Non riuscivamo ad accettare di essere stati considerati indegni. E allora…tutto cambiò.

-L’hai già detto – lo interrompe Genis.

-E allora cambiò tutto di nuovo – lo zittisce duramente Tehnek – Dopo la distruzione, gli Eterni Kree furono ossessionati dalla colpa di non essere degni di sopravvivere secondo i loro dei. In seguito a questo nacque la setta dei Sensitivi, inizialmente dedita al raggiungimento di una perfetta comunione con l’universo. Considera quello che ti ho detto finora. Chi poteva aver creato un insieme di persone per continuare la tradizione ?

-Goshnaara ?

-Shireeka – risponde l’Eterno con entusiasmo – Proprio così. Il fratello rinnegato ebbe un’illuminazione, a suo dire. Diceva che gli Eterni Kree avevano raggiunto un livello di stagno evolutivo solo perché non si erano più presentate nuove sfide. Senza nulla per cui combattere, la biologia poteva fare solo dei microscopici passi in avanti; lui e suo fratello, per esempio. Ma lo shock della distruzione ad opera dei Celestiali fu quanto di più traumatico si potesse immaginare. A prova delle sue idee, addestrò un cospicuo numero di Eterni a sviluppare le proprie capacità mentali.

-E questi Eterni includevano tua sorella Shanaaka, dato che è tra gli attuali Sensitivi.

-No, Shanaaka venne addestrata solo in seguito. I Sensitivi, in ogni caso, travisarono le parole di Shireeka. Lui voleva che quelle nuove capacità fossero finalizzate a raggiungere una perfetta comunione con l’universo. Loro volevano un’arma per distruggere i Celestiali.

-Non esattamente quello per cui sono portati i Kree, sia Eterni che non…senza offesa.

-No, nessuna, Prescelto. Ben presto, i due fratelli entrarono in aperto conflitto tra di loro ed anche con i Sensitivi. Anche Goshnaara voleva distruggere gli Dei dello Spazio, ma si rifiutava categoricamente di farlo grazie ad un avanzamento genetico provocato da loro stessi. Fu così…testardo nella propria decisione che passò i successivi seimila anni a costruire da solo delle armi adatte.

-Le Nega-Bande – interviene eccitato Genis, spalancando gli occhi.

-Esatto…le Zor-Ke-Nashher, come le chiamiamo noi. Tutto quello che ti abbiamo detto in proposito è vero…tranne che furono create più paia di “Nega-Bande”, perché Goshnaara non voleva combattere certo da solo. A questo punto, chiunque avrebbe giurato che fosse il nostro re ad aver vinto la faida. Avevano dimenticato quanto fosse forte la rivalità, però. Shireeka mise da parte tutte le proprie idee filosofiche e si costruì un nuovo obiettivo: se il fratello poteva creare delle armi che facessero trionfare un battaglione contro gli Dei…lui avrebbe trovato il modo per sconfiggerli da solo.

-Impossibile. Ho avuto a che fare con i Celestiali…

-Hai ragione, è impossibile. Ma la cosa veramente impossibile è che ci andò vicinissimo. La testardaggine era comune ad entrambi i fratelli.

-Vuoi dire che questo Shireeka costruì un’arma ancora più potente delle Nega-Bande ?

-No. Voglio dire che Shireeka divenne quell’arma. Arrivò a concepire e mettere in pratica quella che è stata considerata la massima estensione possibile dei poteri di un Eterno, potenzialmente milioni di volte più distruttiva dell’Uni-Cervello. Arrivò ad utilizzare il Wa-kaar-e.

 

Un piccolo pianeta nella Piccola Nube di Magellano. Ti-Vell fluttua a mezz’aria, il corpo costituito per metà di energia. Kezaaka è dietro di lui, i palmi delle mani a poca distanza dal suo cranio.

-Non mi avevi detto che erano necessarie altre modifiche fisiche…

-Non avevo ragioni per dirtelo. Sei ancora convinto di non avere ragioni per continuare l’addestramento ?

-Continua a non venirmi in mente niente…ma se hai accettato, perché me lo chiedi ?

-Perché io conosco i tuoi motivi, Ti-Vell; posso leggerli nella tua mente, eppure voglio che sia tu stesso a dirmeli.

-Allora sentiamo, perché vorrei sottopormi ad un durissimo addestramento per diventare più forte, se sono già spaventosamente potente ?

-Perché ti senti abbandonato da tuo padre e vuoi dimostrare di poter essere migliore di Genis.

-Cosa !?

Ti si mette in piedi, aumentando la percentuale di energia, e si volta per guardare Kezaaka negli occhi.

-Fino a poco tempo fa neanche sapevo chi era mio padre, e me non me ne è mai fregato niente ! Ed io sono molto meglio di quello smidollato che vive idolatrando suo padre…potevo ucciderlo, se non mi fermavi !!! Che ne sai tu di…

-Ascoltami, Ti. C’è un motivo per cui non sei morto insieme a tutti gli altri, su quella nave…ed è che ho letto la tua mente ed ho visto quanto è simile il nostro passato. Mio padre…era considerato quasi una divinità, anche per gli Eterni Kree. Credimi, il mio potere non è nulla paragonato a quello che possedeva lui. Non si è mai interessato a me, esattamente come Mar-Vell non ha mai neanche saputo della tua esistenza. E proprio adesso che hai capito quanto sia vuota la tua vita, l’hai paragonata alla sua. Così, ti senti inferiore a tuo padre, perché ha vissuto la vita che voleva, ed odi il tuo fratellastro perché è sicuro della propria identità.

-Ecco…forse può sembrare così, ma…

-Vedi, c’è un sottile filo rosso che unisce tutte le nostre vite. Anche mio padre fu aiutato da qualcuno, quando nessuno gli si sarebbe avvicinato per la paura che ne avevano tutti. Ad un passo dal perdere fiducia in se stesso, incontrò un uomo che lo rese il più potente di tutti gli Eterni. Quell’uomo, se così si può chiamare, diceva di essere l’Ateo ed il suo passato è avvolto da un tale mistero che sono stato confinato in questo triangolo rosso per avere indagato.

-E chi…

-Ci sono segreti, Ti, che dovrebbero essere negati anche agli dei. Segreti che mi porterò nella tomba. Non posso lasciare questa montagna, ma posso far sì che l’eredità di mio padre continui. Serve una disciplina mentale assoluta per praticare il Wa-kaar-e, Ti. Qualche millennio prima che arrivassi tu, scoprii che il quinto livello mi sarà negato per sempre. La mia mente è così potente da non permettermi di isolarmi completamente dalle altri menti dell’universo, persino a questa distanza. Il paradiso del nulla non fa per me. Ma…

-Ora sei tu a volermi dire qualcosa che non vuoi ammettere, vero Kezaaka ?

-Ti, sono uno dei telepati più potenti dell’universo. Ho visto la tua mente e l’ho trovata simile alla mia, ma la tua vita non è infinita e non avresti vissuto abbastanza a lungo. Avevi bisogno di apprendere più velocemente di quanto fosse mortalmente possibile. Avevi bisogno dei miei schemi cerebrali, e te li ho dati.

-Quindi io sono già al quarto livello…anche se devo ancora imparare ad usarlo ?

-Precisamente. Come vedi, allora, hai molti motivi. Tuo padre. Tuo fratello. Mio padre. E il filo rosso che unisce questo e molto altro.

Ti riflette per un attimo, guardando il paesaggio notturno di un pianeta che è giunto a considerare come la sua ultima casa. Poi, fissa nuovamente il suo maestro.

-Addestrami, Kezaaka.

-Molto bene – sorride il giovane vecchio, rimettendosi a sedere – Il nulla. Riesci a sentirlo ? Tra le molecole del tuo corpo. Tra gli atomi…

 

Zona Negativa. Rick Jones si chiude gli occhi e si passa le mani sulla faccia, sfinito.

-Allora…un’ultima volta.

Intorno a lui si è radunata una dozzina di alieni, tutti dall’espressione molto interessata. Qualcuno ascolta anche da lontano.

-Dite di sapere che ci sono altre forme di vita, ma anche che non è possibile. Avete detto di aver incontrato degli alieni, in passato, ma che non sono mai esistite altre razze. Parlate la mia lingua, ma dite di non conoscerla. Avete sollevato tonnellate di roccia ma dite di non avere nessun potere. Per non parlare del fatto che non sapete neanche dirmi se tra di voi ci sono maschi e femmine, non capite il concetto, ma sapete che io sono un maschio.

-E’ tutto falso, non abbiamo mai detto quelle cose, anche se l’abbiamo fatto – precisa un alieno.

-Sono capitato su un pianeta di pazzi. Se provassi a dirvi che il vostro pianeta è rotondo probabilmente…

-Ma il nostro pianeta è rotondo. Anche se è piatto. Noi siamo i Syeki.

-E adesso questo che c’entra !?!?

-Noi siamo i Syeki, ma ci chiamiamo soltanto così. Anche se lo siamo, non ci chiamiamo mai così. Quasi sempre almeno.

-Non è possibile…continuate a contraddirvi…

-Certo. Noi siamo i Syeki; noi diciamo tutto e il contrario di tutto, sempre, ma a volte no.

-Perché !?

-Ci dobbiamo ancora pensare. E’ il Ck.

-Il cosa !?

-Il-tutto-che-è-il-nulla. Il Ck.

-E’ la vostra religione ?

-Forse… - risponde quasi imbarazzato l’alieno, volgendo lo sguardo ai suoi simili.

-Sentite…se vi facessi una domanda semplice…molto semplice…potreste darmi UNA risposta ? UNA SOLA ?

-Forse.

-Che cosa è successo agli altri abitanti di questa galassia ?

-Ck.

-Cioè ?

-Questa è una seconda domanda.

-Merda.

-Questa è un’altra cosa ancora. Ho già detto che noi siamo i Syeki ?

 

Grande Nube di Magellano.

-Riesci a sentirlo ? – domanda Genis.

Tehnek osserva la nave con tutti i suoi quindici sensi, vedendosi costretto ad ammettere:

-Non sento niente.

-Io invece sento…qualcosa…come una sorta di fischio molto acuto, un riverbero sonoro…

-Genis-Vell, figlio di Mar-Vell e nostro Prescelto !

-Aaah ! – urla Genis portandosi le mani alle orecchie, piegandosi per il dolore. La Coscienza Cosmica è attivata.

-Genis, cosa ti prende ? Io non vedo niente !

-Non ascoltare ciò che ti dice il guerriero, Prescelto ! Solo noi conosciamo la verità sugli Eterni Kree !

-Potreste…per favore…comunicare più piano !? Mi sta scoppiando il cervello…

-Noi siamo i Sensitivi, Prescelto. Noi siamo ciò che guida il popolo in tua assenza.

-Sì, e molto bene anche, a quanto ho sentito. Ouch, ed io che credevo che la musica terrestre fosse tremenda… Comunque non credo più alla vostra facciata mistica, quindi piantatela.

-Stai parlando con i Sensitivi ? Devono averci trovato !

-Non avremmo dovuto permettere a Shanaaka di narrarti la verità sulla religione del Prescelto, o Prescelto.

-Non avreste neanche dovuto lasciar venire Tehnek a chiamarmi, visto che avevo già in mente di tornare a sistemare un po’ i conti.

-Prescelto…sono giorni tumultuosi sul nostro pianeta. La Coscienza Cosmica blocca le nostre modifiche mentali, ma potremmo giungere ad un accordo.

-Non avete niente che…

-Per esempio, potremmo curare il tuo male, se tu non entrassi in contatto con la popolazione locale.

-Cosa !? Cosa c’entra adesso il tumore ?

-Noi siamo i Sensitivi, Genis-Vell. Noi sappiamo ogni cosa ci serva. L’accordo è stabilito ?

-Ecco…

Genis si ferma un secondo, assicurandosi che non gli stiano leggendo la mente. Non gli sembra, ma forse data la distanza non può capirlo con sicurezza.

“Com’era quel vecchio detto Kree… una coincidenza è un caso, troppe coincidenze sono un piano. La vita di due figure mitiche degli Eterni Kree che rispecchia il mio incontro con Ti, di cui non sapevo niente fino a poco fa. Il ritorno improvviso di Tehnek. I problemi della Coscienza Cosmica. Il blocco mentale del Capo. L’accordo che mi ha proposto, praticamente lo stesso dei Sensitivi. E’ tutto collegato…non so come, ma…è una trappola, sicuramente”

-Allora, Prescelto…?

-Un secondo solo.

Cosa avrebbe fatto mio padre ? Rifiuterebbe il patto, rovescerebbe il governo e poi cercherebbe di capire il filo che collega tutto. Ma forse se lo aspettano…Pama, perfino io so che la prima cosa a cui penso è come agirebbe mio padre. Che farebbe Rick, invece ? Forse… accetterebbe per finta e li smaschererebbe quando cercano di incastrarmi. No…tutto questo sembra basato su come mi comporterei normalmente. Qualcuno ha immaginato le mie reazioni ad una serie di eventi ed ha aspettato che io facessi il resto. Niente Mar-Vell o Rick, Genis, questa volta sta a te. Che cosa farebbe Capitan Marvel ?”

-D’accordo, Sensitivi. Accetto il patto…ora sta a voi la prima mossa.

 

CONTINUA…

 

 

Note

Continuano le varie saghe incrociate, che iniziano ad incrociarsi per formare un disegno più ampio, in cui presto rientreranno anche altri elementi finora rimasti sullo sfondo. Scopriamo anche la vera storia degli Eterni Kree, di cui avevamo avuto una versione distorta nei numeri 8 e 9 della serie… gli stessi numeri in cui abbiamo conosciuto Tehnek e Shaaaka, insieme ad una spiegazione parziale dell’origine delle Nega-Bande. Quella che avete appena letto è, almeno per il sottoscritto, la massima spiegazione che riceverete in proposito su questa serie.